Cefalunews , 4 settembre 2015
Il giorno 8 giugno 1872, il Presidente della Camera dei Deputati onorevole avv. Giuseppe Biancheri, annunciava all'assemblea di palazzo Montecitorio, la morte del Deputato Gregorio Ugdulena.
Il canonico, nato a Termini Imerese (PA) fu un orientalista e professore di ebraico e greco negli atenei di Palermo, Firenze e Roma. Il patriota termitano, per aver partecipazione ai moti palermitani del 1848, fu esonerato dall'insegnamento e incarcerato. Nel 1860, Gregorio Ugdulena, fu ministro dell'Istruzione nel Governo provvisorio siciliano e in seguito, Deputato al Parlamento italiano.
Qui di seguito riportiamo l'intervento parlamentare del presidente onorevole avvocato Giuseppe Biancheri (si vedano gli “Atti della Camera dei Deputati del Regno d'Italia”, Sessione del 1871-72, pp. 2648-2649; Tornata del giorno 8 Giugno 1872) . Sono inoltre inviato il testo del telegramma pervenuto alla camera da parte del corpo insegnante di Termini Imerese ed un breve intervento del “ministro dell'istruzione pubblica”: Quintino Sella. In parentesi tonda sono ripetute le espressioni di assenso provenienti dalla platea.
Comunicazione fatta dal presidente della morte del deputato Ugdulena, e cenni dei suoi titoli di benemerenza. Annunzio della morte del deputato Ugdulena.
ANNUNZIO DELLA MORTE DEL DEPUTATO UGDULENA
PRESIDENTE. «Ieri, in mezzo alla seduta, mi pervenne la triste notizia della morte allora allora avvenuta dell'egregio nostro collega, deputato Ugdulena; la commozione che io ne provai mi tolse la forza per darne subito comunicazione alla Camera. Compio oggi questo mesto dovere e lo compio col cuore straziato dal più vivo dolore. Gregorio Ugdulena era nato in Sicilia e ne fu degnissimo figlio; cresciuto alla virtù, agli studi, all'amore della patria, ebbe assai presto la meritata considerazione dei suoi concittadini, e quando nel 1848 spuntò il primo albore del risorgimento italiano, Ugdulena fu subito chiamato a far parte del comitato insurrezionale costituitosi in Sicilia.
Nella giornata inonorata del 15 gennaio egli fu di quei pochi che non disertarono la bandiera nazionale; poscia organizzatosi il Governo provvisorio, Ugdulena fu eletto a farne parte e designato al Comitato per la istruzione pubblica ed i culti. Fu pure eletto deputato a quel Parlamento siciliano che primo decretò la decadenza dei Borboni. All'entusiasmo e alle liete speranze di quei tempi, succeduti giorni infausti per l'Italia, e vinta che fu la gloriosa resistenza della Sicilia, scontò con lungo e penosissimo confinare il suo vivo affetto alla libertà e alla patria, ma le minacce [sic !, minacce], le privazioni, i duri patimenti non valsero a scuoterlo ea fargli ritrattare il voto che egli aveva dato per la decadenza dei Borboni; i gloriosi avvenimenti del 1860 furono meritato premio alla imperturbata sua fede.
Entrato Garibaldi in Palermo, col suo manipolo di eroi, Ugdulena fu uno dei primi ad accorrere al Palazzo Pretorio per acclamare il redentore della Sicilia, fu subito ministro per la pubblica istruzione e culti, rioccupò lo stesso posto nel successivo settembre, ed ebbe il vanto di apporre il suo nome assieme ai suoi colleghi al decreto che bandì il plebiscito, patto fondamentale dell'unità nazionale. Costituitasi l'Italia, venne eletto dal collegio di Marsala al primo Parlamento italiano, ebbe quindi il mandato dal collegio di Termini Imerese, e da quell'epoca egli era nostro collega. Ugdulena, era uomo di vastissimi studi, di profonda dottrina, aveva fama di illustre scienziato ed era professore celebrato nelle lettere greche e latine; fu splendore dell'Ateneo fiorentino, ed era tenuto ad onoranza dalla romana Università. Ugdulena era un uomo virtuosissimo, di nobili, di squisitissimi sentimenti, di singolare modestia e di ineffabile dolcezza; la purezza dell'anima sua traspirava dalla serenità del viso. Ugdulena era l'espressione la più vera, la più sublime della fermezza nel dovere, della rassegnazione nel dolore, della saldezza nella fede; e suonano ancora in quest'Aula i nobili accenti ch'egli, non è gran tempo, proferiva, e coi quali augurava e sperava per la patria nostra giorni di grandezza, di tranquillità, giorni conformi alla costante sua aspirazione, giorni di unione e di ritmo.
L'uomo di tanti meriti e di tanta virtù or non è più; Ugdulena ha cessato di vivere, e noi piangiamo la perdita d'un collega a noi tutti carissimo, la di cui memoria rimarrà però fra noi indelebile; ci rimarrà il ricordo delle sue doti e della sua bontà, l'esempio della sua moderazione e della sua tolleranza; ci rimarranno lo stimolo e il desiderio vivissimo di poterlo imitare.
Lo accompagna il nostro pensiero con cui vorremmo potergli attestare il nostro dolore, lo accompagna il nostro amaro rimpianto, ed io colle mie meste parole vorrei potergli attestare anche una volta quell'affetto sincero che l'amico unisce all'amico puro al di là della tomba. (Vivi segni di generale approvazione).
Il corpo insegnante di Termini ha inviato all'ufficio della Presidenza il seguente telegramma: “Corpo insegnante ginnasio-tecniche, la prega rendersi interprete Camera condoglianza immatura morte professore Ugdulena. Direttore. Indovina-Paternostro”. Ora si estrarrà a sorte la Commissione che avrà il doloroso incarico di accompagnare la salma del compianto nostra collega Ugdulena. (Si procede all'estrazione). La Commissione rimane composta degli onorevoli: Suardo, Michelini, Malenchini, Carutti, D'Aste, Ricci, Servolini, Tenani, Frizzi, Tocci, Briganti-Bellini, Murgia, Verga. L'accompagnamento funebre avrà luogo alle 6 20.
La Commissione potrà riunirsi qui. Io poi spero che tutti gli onorevoli nostri colleghi vorranno unirsi alla deputazione delegata espressamente ad accompagnare la salma dell'onorevole Ugdulena per rendere al nostro collega quest'ultimo tributo di onoranza e di cordoglio. L'onorevole ministro delle finanze ha la parola, SELLA, ministro reggente il Ministero dell'istruzione pubblica. Al cordoglio della Camera si associa anche il ministro della pubblica istruzione, imperocché, o signori, io non posso non far eco alle nobili parole del nostro presidente nel deplorare la gravissima perdita che abbiamo fatta ieri di un luminare della scienza italiana, il quale sventuratamente si è spento. (Bravo! Bene!)».
Foto di copertina: Busto marmoreo di Gregorio Ugdulena, Palazzo Comunale, loggetta nella sede storica.
Foto a corredo dell'articolo: Casa natale di Gregorio Ugdulena, ubicata nell'omonima via.
Giuseppe Longo
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